Immedesimarsi con l’altro è uno degli effetti che la Narrazione di una Storia procura in chi la ascolta. Un coinvolgimento in cui riflettersi, ritrovarsi, segnato da un percorso di Emozioni.
Storie, Emozioni…Ci si riscopre appartenenti a quel Messaggio che lo Storytelling di un Brand propone al suo Pubblico, promuovendo connessioni profonde, fidelizzando a sé, ai Valori proposti.
Immedesimarsi è, in certo senso, imitare ipotizzando di essere; rappresentarsi in una realtà verosimile rispetto a sé stessi: fare esperienza di una “fiction”, una finzione.
“La finzione espressa con qualunque mezzo narrativo è un’antica e potente tecnologia di realtà virtuale che simula i grandi dilemmi della vita umana”, afferma Mario Barenghi, professore di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Milano Bicocca.
Poterci pensare alle prese con la complessità della vita è un esercizio che ci aiuta a immaginarci capaci di reagire ad eventuali sfide. Vedere, partecipare, coinvolgersi nelle vicende che qualcuno può narrarci, ci rende empatici, solidali con i protagonisti di quella Storia che…potremmo essere anche noi!
Nella struttura dello Storytelling, infatti, sappiamo individuare aspetti e ruoli fondamentali ben determinati: la presenza dei PROTAGONISTI, personaggi positivi e degli ANTAGONISTI, personaggi negativi, contro i quali i primi entrano in CONFLITTO, per superare una PROVA e conquistare, raggiungere un BENEFICIO: è il cosiddetto “viaggio dell’Eroe” lo schema archetipico delle storie dell’umanità, elaborato da Joseph Campbell, saggista e storico delle religioni statunitense del XX secolo.
Lo Storytelling si nutre dunque di questa dimensione essenziale del nostro essere umani: animali simbolici, razionali e relazionali. Senza relazione non c’è Storia. Senza Storie non ci sono relazioni.